Le nostre attività in occasione del meeting annuale del World Economic Forum 2024

La scorsa settimana abbiamo avuto l'opportunità di presentare le nostre ambizioni di sostenibilità su un palcoscenico mondiale durante il meeting annuale del World Economic Forum. Ecco alcuni dei momenti più significativi.

Una foto con la scritta "World Economic Forum"

Il meeting annuale del World Economic Forum si è svolto dal 15 al 19 gennaio 2024.

Ben più di una semplice occasione di dibattito tra economisti keynesiani e monetaristi, il WEF funge da luogo di incontro per governi, imprese e ONG per discutere questioni globali che vanno dall'IA generativa alla resistenza agli antibiotici, fino al futuro del settore bancario. L'evento di quest'anno si è svolto all'insegna del tema "Ricostruire la fiducia" – e, soprattutto, ci si è chiesti come questo obiettivo possa essere realizzato all'interno delle società, delle economie e delle nazioni, tenuto conto delle sfide e dei cambiamenti significativi che il mondo sta affrontando.


Dopo sette giorni di discussioni, tavole rotonde e dibattiti, il meeting di Davos, in Svizzera, si è concluso lo scorso venerdì. Il nostro CEO, Jim Rowan, ha seguito un programma intenso di 3 giorni, ricco di incontri con altri CEO e leader politici, tavole rotonde e interviste ai media. È stato dato grande spazio alla condivisione delle nostre nuove ambizioni in materia di sostenibilità, alla comprensione delle potenziali sfide e opportunità nella catena di approvvigionamento, così come all'analisi di possibili collaborazioni future.


Ecco alcuni dei momenti più significativi:


Il dibattito sulla transizione verso i veicoli elettrici (EV)


Jim ha partecipato a un dibattito intitolato "Transizione verso gli EV: una maratona o uno sprint?" insieme ad altri leader nel settore dei veicoli elettrici per discutere su come decarbonizzare la catena di approvvigionamento dei veicoli elettrici e con quale rapidità si potrebbe effettuare questo passo.

Durante la discussione, Jim ha evidenziato la necessità di una cooperazione globale per affrontare la prossima serie di sfide climatiche. Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, sarà tuttavia necessaria la collaborazione di più aziende e di diversi governi per guidare il cambiamento. Jim ha anche chiarito che serve la volontà collettiva di adottare una visione a lungo termine per il bene delle persone e del pianeta.

Senza emissioni allo scarico, i veicoli elettrici offrono l'opportunità di ridurre le emissioni totali di CO2 generate dai singoli individui. Anche se questi veicoli non sono alimentati a benzina o diesel, durante la fase di estrazione e produzione dei materiali vengono comunque generate emissioni di CO2 e altri gas nocivi. Ulteriori trasporti lungo le catene di approvvigionamento globali e la produzione delle auto aggiungono un ulteriore impatto, finora inevitabile.


Durante la discussione, Jim ha evidenziato la necessità di una cooperazione globale per affrontare la prossima serie di sfide climatiche. Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, sarà tuttavia necessaria la collaborazione di più aziende e di diversi governi per guidare il cambiamento. Jim ha anche chiarito che serve la volontà collettiva di adottare una visione a lungo termine per il bene delle persone e del pianeta.Dalle parole siamo passati ai fatti e abbiamo rinnovato la nostra strategia di sostenibilità nel suo insieme. Entro il 2030, miriamo a ridurre del 75% le nostre emissioni di CO2 per veicolo e a diminuire del 40% il consumo energetico delle attività operative per autovettura media (in entrambi i casi rispetto ai livelli del 2018).


Vogliamo arrivare a una media del 30% di contenuto riciclato in tutta la flotta, laddove i nuovi modelli di auto avranno un contenuto riciclato pari ad almeno il 35%. Stiamo anche puntando a ridurre del 50% in media il consumo di acqua nell'ambito delle attività operative per autovettura (sempre rispetto ai livelli del 2018).


E come ultimo punto, ma non meno importante, miriamo a riutilizzare o riciclare almeno il 99% di tutti i rifiuti provenienti dalle attività operative.


Questa strategia di sostenibilità aggiornata è il risultato dei passi che abbiamo già compiuto per ridurre la nostra impronta climatica. Nell'ultimo anno, abbiamo annunciato la nostra intenzione di raggiungere la neutralità climatica al 100% nelle nostre attività di produzione e abbiamo inoltre interrotto la vendita di nuovi veicoli diesel Volvo.


Tutto questo è solo un punto di partenza. Il prossimo passo nel nostro percorso verso la sostenibilità si concentra sulla riduzione del nostro impatto sulla biodiversità, compreso quello sugli oceani.

Una foto di Jim Rowan, CEO di Volvo Cars, al World Economic Forum

Il CEO di Volvo Cars, Jim Rowan, alla tavola rotonda intitolata "Transizione verso gli EV: una maratona o uno sprint".

La tavola rotonda di Ocean Race


L'oceano è uno dei nostri più grandi alleati nella lotta contro il cambiamento climatico, in quanto assorbe circa il 20% delle emissioni globali di CO2. Non è un segreto che i benefici offerti da questa preziosa risorsa al pianeta e alle persone che vi abitano vadano ben oltre il suo semplice ruolo di serbatoio di carbonio. Proprio per questo abbiamo espresso il nostro sostegno a una Dichiarazione universale dei diritti degli oceani, al fine di facilitare la protezione e la regolamentazione le nostre acque.


Insieme a rappresentanti illustri come il Principe Alberto di Monaco e l'inviato USA per il clima (ed ex candidato alla presidenza) John Kerry, Jim ha rappresentato nuovamente Volvo Cars in una tavola rotonda. Insieme, il gruppo ha avviato una discussione incentrata sulla collaborazione necessaria per adottare misure concrete a favore della protezione della vita marina e degli ambienti acquatici.


Visto che la nostra sede è nella città portuale di Göteborg, abbiamo sempre avuto un rapporto stretto con il mare, e la nostra strategia di sostenibilità aggiornata si impegna a proteggere la biodiversità per iniziare il nostro percorso verso un impatto nature positive.


Tuttavia, per superare le sfide della sostenibilità che il mondo sta affrontando, sarà necessaria una coalizione di aziende, governi e istituti accademici per unire le forze e concentrarsi sulla risoluzione di questi problemi insieme. Il meeting annuale rappresenta un ottimo punto di partenza per costruire tali coalizioni tra questi gruppi di stakeholder fondamentali, ma si tratta solo del primo passo verso l'ambizione di rendere il nostro mondo un po' migliore.

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