Nuovo e suggestivo progetto curato da Francesca Colombo, Direttore Generale Culturale di BAM – Biblioteca degli Alberi Milano e Ilaria Bonacossa, Direttrice del nascituro MNAD – Museo Nazionale di Arte Digitale di Milano, Visioni Diacroniche costituisce un assoluto highlight nella proposta artistica della stagione 2023 del Volvo Studio Milano, ampliando così la partnership fra BAM e Volvo, Park Ambassador di BAM sin dagli esordi.
Natura, architettura e spazi metafisici in un viaggio artistico tra habitat reali e astratti raccontati con il linguaggio dell’arte digitale: Visioni Diacroniche si articola su quattro diversi appuntamenti e vede il coinvolgimento di altrettanti artisti internazionali che lavorano sulla trasformazione dell’ambiente e la sua percezione. Traendo ispirazione dalla natura, così intrinsecamente collegata ai valori di tutela di biodiversità portati avanti da BAM, ogni artista propone la propria estetica e la propria idea di rappresentazione artistica, con sguardo critico e portatore di visioni inaspettate.
Dall’Arabia Saudita a Torino, dagli Stati Uniti a Teheran – lo sguardo degli artisti è pronto a sorprenderci con la sua unica poetica!
Un progetto di arte digitale promosso da VOLVO CAR ITALIA
A cura di:
BAM – Biblioteca degli Alberi Milano
MNAD – Museo Nazionale di Arte Digitale, Milano
https://www.aymanzedani.com/
22 marzo, ore 19.00
La produzione artistica di Ayman Zedani cerca di interpretare il passato e di sfidare la nostra visione del futuro. La sua ricerca invita il pubblico a osservare la simbiosi uomo-non uomo, lasciando le sue narrazioni aperte a una moltitudine di interpretazioni e domande. Video, installazioni e paesaggi immersivi per indagare il rapporto tra umano e non-umano, animale e vegetale, organico e inorganico, terra e acqua. I suoi progetti esplorano queste interazioni cercando nuovi equilibri tra l’umanità e la natura nel tentativo di superare le sfide dell'Antropocene.
Ayman Zedani è un artista saudita concettuale e il primo vincitore del nuovo Ithra Art Prize, in Arabia Saudita. ha presentato il suo lavoro a staatliche kunsthalle, Baden-Baden (2022) Desert X Alula, Alula (2022); Diriyah Biennale, Diriyah (2021); The Sustainability Pavilion, Expo 2020, Dubai (2020); Lahore Biennial, Lahore (2020); Bienalsur International Biennial, Buenos Aires (2019); Sharjah Art Foundation, Sharjah (2018); Institut du Monde Arabe, Parigi (2018).
https://www.trejbalova.info/
31 maggio, ore 19.00
Nel suo lavoro Natália Trejbalová esplora, attraverso le possibilità della fantascienza e della creazione dei mondi speculativi, la nostra percezione della Terra come corpo celeste e fisico. La sua pratica artistica è focalizzata su moving image e si intreccia con la pratica scultorea nello sviluppo dei set e degli ambienti dei video. Durante la performative lecture l’artista approfondirà la realizzazione dei suoi ultimi lavori: About Mirages and Stolen Stones, ambientato in una versione speculativa della Terra che per ragioni sconosciute si è appiattita; Isle of the Altered Sun racconta di un futuro post-apocalittico descrivendo il mondo a seguito di una possibile catastrofe planetaria, che stravolge la percezione della natura così come la conosciamo; l’ultimo lavoro, Under the Never Ground, traccia connessioni tra l'esplorazione del mondo sotterraneo del nostro pianeta e l'esplorazione dello spazio, concentrandosi sugli strati nascosti della Terra e immaginando i possibili ecosistemi che si potrebbero trovare sotto la sua superficie.
Natália Trejbalová (Slovacchia, 1989) è artista visiva che vive e lavora a Milano. Ha partecipato a varie mostre personali e collettive e i suoi film sono stati proiettati in diverse istituzioni e spazi come Palais de Tokyo, MUDAM, Power Station of Arts Shanghai, Fotomuseum Winterthur, La Quadriennale di Roma, Gossamer Fog, MAGA, L’Esprit Nouveau, PAV Turin; Regional Contemporary Art Museum Pardubice e altri.
https://paglen.studio/
27 settembre, ore 19.00
Trevor Paglen internazionalmente riconosciuto per le sue indagini su come l’invisibile influenzi la realtà indagano attraverso intelligenza artificiale, testi e sculture su come la tecnologia stia trasformando la nostra realtà, e ne immagina futuri alternativi. Questo lavoro, creato durante il primo lock-down, si interroga su come l’intelligenza artificiale possa interagire con i colori delle piante di fotografie in bianco e nero, per creare immagini al contempo reali e stranianti. I suoi lavori scrutano in maniera avvenirista come le tecnologie e il digitale stiano trasformando la società sostituendosi agli esseri umani nella lettura del reale.
Trevor Paglen ( 1974, Camp Springs, USA) ha avuto numerose mostre personali tra cui , OGR Torino (2021), Osservatorio Fondazione Prada (2020), Museum of Contemporary Art San Diego (2019); Frankfurter Kunstverein, Frankfurt (2015); Eli & Edythe Broad Art Museum, Michigan State University, East Lansing (2015); Protocinema Istanbul (2013); Van Abbemuseum, Eindhoven, Netherlands (2013);e Vienna Secession (2010). Il suo lavoro è stato presentato in importanti collettive a San Francisco Museum of Modern Art (2008, 2010, 2018); Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid (2014); The Metropolitan Museum of Art, New York (2012); Tate Modern, London (2010).
22 novembre, ore 19.00
Nelle sue creazioni articolate in video e scultura l’artista indaga il paesaggio urbano e le sue trasformazioni, soffermandosi su come le architetture abbiano un profondo impatto sull’uso dello spazio pubblico e delle relazioni sociali. Il suo lavoro attiva un’illuminante riflessione sul tema del vuoto e dello spazio urbano in una visione futura attraverso video, installazioni e sculture in cui lo spazio reale e quello artificiale si compenetrano in maniera affascinante.
Nazgol Ansarinia (Tehran 1979) ha presentato il suo lavoro alla Green Art Gallery, Dubai (2022); al Kunstmuseum Liechtenstein, Liechtenstein (2022); alla The 10th Asia Pacific Triennial of Contemporary Art, alla Accademia di Belle Arti di Vienna, Austria (2021); al British Museum, di London, UK (2021); alla Galleria Raffaella Cortese, Milano (2021) alla Sharjah Architecture Triennial, Sharjah (2019); alla 58th Venice Biennale di Venezia (2019); alla Monnaie de Paris, Paris, (2017); al Museum of Art, Architecture and Technology, Lisbon, (2017); alla Gwangju Biennale, Gwangju, Corea (2016); e a Whitechapel Gallery, Londra (2015).