Sabato 28 settembre, ore 19.00
L’autunno a BAM parla di cambiamento e, attraverso il linguaggio del teatro, vuole lanciare un forte messaggio per il Pianeta. Con questo BAMOff, BAM porta al Volvo Studio Milano uno spettacolo scritto e interpretato da Arianna Sain, diplomata alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, per riflettere sulle domande urgenti del nostro tempo.
Una giovane donna trentenne, nell’intimità protetta del suo bagno, attende con apprensione l’esito del test di gravidanza appena effettuato. Accanto a lei la sagoma a grandezza naturale di Greta Thunberg, la nota attivista per il clima. Eroina generazionale ed amica immaginaria, Greta è la sola a cui la protagonista si sente di confidare i suoi interrogativi e le sue paure. Da questo flusso di pensieri emerge un inconscio tormentato dall'ansia esistenziale e dalla prospettiva di un futuro globale nero e senza speranza. La vita quotidiana è diventata per alcuni aspetti più comoda a livello pratico, ma più difficile da affrontare a livello emotivo: una perenne situazione di stress sociale sembra portare ad un'apatia generalizzata. È un passo troppo importante e rischioso mettere al mondo un figlio in una situazione come questa? Il confronto tra generazioni, quella della mamma e quella della nonna, rende evidente come i cambiamenti sociali abbiano influito sull’idea di genitorialità e sulla responsabilità individuale. Dal groviglio di pensieri emergono molti argomenti di attualità: l’ecologia, il rapporto con le nuove tecnologie, i diritti LGBTQ+, le disuguaglianze economiche e sociali, temi di fronte ai quali la protagonista si sente disarmata, al contrario del suo alter-ego Greta, icona e simbolo sociale che sembra affrontare di petto ogni situazione ed uscirne vincitrice. Il risultato è un’affabulazione dai toni ironici e graffianti che lasciano spazio a momenti di fragilità e tenerezza. Un wc, un tavolino e il cartonato di Greta, silenziosa e imbronciata interlocutrice, sono i semplici elementi scenici che l’attrice utilizza per trasportarci nell’intimità dell’immaginario di una trentenne di oggi, in cerca di risposte personali a domande universali che riguardano ogni generazione.
Il progetto, selezionato in forma di studio per la rassegna Morsi 2022 della Scuola Paolo Grassi, ha debuttato in forma completa al Teatro Miela di Trieste nell’ambito del percorso tematico ‘Protagoniste 2023’ per poi continuare il suo viaggio in altri teatri d’Italia.
Una produzione Bonawentura in collaborazione con la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi
Durata spettacolo: 45 minuti circa
In collaborazione con BAM - Biblioteca degli Alberi Milano
BIO:
Arianna Sain nasce a Palmanova, in provincia di Udine, in Friuli-Venezia Giulia nel 1994. Questo fa di lei una Millennial e come tale tiene alta la bandiera della sua generazione non sapendo ancora cosa farà da grande. Almeno è riuscita a ridurre il campo delle possibilità decidendo di voler essere un’artista. Ciò ha provocato una reazione a catena che l’ha vista laurearsi in Recitazione alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, scrivere alcuni testi teatrali, esibirsi come performer alla Triennale di Milano sotto la guida del regista Romeo Castellucci, prendere lezioni di canto lirico e scoprire di essere un soprano drammatico, traslocare in quattro città diverse in un anno, registrare uno spot pubblicitario per la crema idratante che usava sua madre, diventare vegetariana, dirigere ed interpretare un monologo scritto di suo pugno, passare settimane a studiare la tragedia greca in un bellissimo paesino tra le colline Siciliane, dare la voce ad una macchina da scrivere, trasferirsi fuori dall’Unione Europea e spendere centinaia di ore in progetti che non hanno ancora mai visto le luci della ribalta ma che prima o poi succederà, oh se succederà, e allora...
Allora, Arianna Sain è un’attrice, ha avuto l’opportunità di lavorare con artisti di alto livello come, tra gli altri: Romeo Castellucci, Alessandro Sciarroni, Maurizio Schmidt e Silvio Peroni. Si dedica al teatro, alla scrittura, al canto e alla performance. Nel tempo libero fa la zia, cosa che le riesce benissimo.