Vernissage alla presenza dell’artista

6 febbraio, ore 19.00

Occupando lo spazio fisico e temporale tra installazione e performance, le opere di Camilla Gurgone restituiscono una ricerca ironica e sottile sul nostro immaginario collettivo. La sua indagine è giocosa, universale ma intima, divertente e coinvolgente e innesca riflessioni sul quotidiano anche attraverso lo scambio umano dell’interazione.

Il progetto espositivo pensato per gli uffici di Volvo Studio Milano comprende lavori appartenenti alle serie Process to shape the imaginary (Sogno) del 2023 e Tachilalia (2018-2023); la prima nasce dal bisogno di fissare e rielaborare i sogni dell’artista e dei terzi che le affidano i propri. I ricordi onirici vengono descritti a un sistema di intelligenza artificiale che ne propone una sintesi in immagini, loro trasposizione concreta, tra cui poi Gurgone seleziona quelle da stampare su carta termica per l’opera finale. La memoria dei sogni viene assicurata a un supporto che la cristallizza provvisoriamente accettandone al tempo stesso l’attitudine a sbiadire e scomparire, dandole importanza anche nella sua caducità. La carta termica è infatti metafora dell'evanescenza dei ricordi, che con il passare del tempo affievoliscono fino a dissolversi.

Tachilalia è una serie di opere in ceramica che raffigura gli scontrini conservati da Gurgone dalle sue spese in diversi supermercati: scannerizzata la ricevuta, l’artista sposta le lettere delle parole stampate per realizzare accostamenti inediti e componimenti poetici intrisi di umorismo o delicatezza.

Lo stesso impianto viene proposto anche su carta termica; per Volvo Studio Gurgone ha ideato sei di questi scontrini, pensandoli appositamente per gli spazi dell’ufficio. I piccoli oggetti, solitamente destinati a essere scartati, attivano una riflessione sul tempo e sulla sua durata, sull’impatto delle azioni umane – attività quotidiane come comprare il pane – e sul suo destino ad annullarsi. Sono frammenti eterni di attimi predisposti a essere dimenticati, esprimono il fascino e la grazia di dettagli nascosti o così minuti da non essere notati.

A cura di Francesca Grossi
Fino al 20 aprile

In collaborazione con Viasaterna

Camilla Gurgone
Camilla Gurgone (Lucca, 1997) vive e lavora tra Milano e Roma. Laureata in scultura alla RUFA, Rome University of Fine Arts di Roma, frequenta attualmente il biennio specialistico in Arti Visive e Studi Curatorali alla NABA Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Dal 2022 fa parte del gruppo curatoriale e organizzativo di spazioSERRA (Milano) e del project space Omuamua (Milano). Dal 2023 sta svolgendo un tirocinio come assistente dell’artista Luca Vitone.

Ha partecipato a numerose residenze, tra le quali VIR_ Via Farini In Residence (Milano) nel 2022, curata da Giulio Verago, e vinto premi come il New Vision award 2022, Bacteriart sponsorizzato da Yakult Italia, e promosso da NABA Milano, SkyArte Prize per il RUFA Contest 2019. Ha presentato i suoi lavori in varie mostre personali e collettive, sia in Italia sia all’estero, tra le cui spiccano Fluidum - Round Trip (2023), presso il Pavillon am Milchhof Schwedter di Berlino, Fou Rire (2023) alla Galleria Unosunove di Roma, Pizzeria Casa Kunstschau (2022) curata da Kunstschau Contemporary Place, Lecce, e BilbaoArte puertas abiertas (2020) alla Fondazione BilbaoArte nei Paesi Baschi. Tra i progetti futuri, in primavera inaugurerà una mostra collettiva intitolata La Meccanica, a cura di Giorgio Verzotti, nella galleria Viasaterna di Milano.

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