VISIONI DIACRONICHE 2025 Mondi in dialogo tra ecosistemi naturali e arte contemporanea

La teoria del Possibile Adiacente (Adjacent Possible Theory) diventa un filtro importante per analizzare nell’arte contemporanea nuove forme di interazione, mettendo a fuoco le modalità in cui si manifestano o si influenzano a vicenda e sottolineando come il rapporto dell’opera d’arte con lo spazio e con il pubblico, in un determinato contesto e in un determinato momento, possa trasformarsi. Gli artisti selezionati per la terza edizione di “Visioni Diacroniche – Mondi in dialogo tra ecosistemi naturali e arte contemporanea” articolano la loro produzione in maniera ‘interattiva’ con il pubblico e con l’ambiente, rendendo lo spazio di Volvo Studio Milano vivo e generativo di nuove esperienze creative. I lavori degli artisti selezionati, reinventati continuamente a seconda del contesto, si articolano in maniera trans-disciplinare, mixando alla fotografia, al disegno alla pittura e al video, musica, tecnologia e performance, portando il pubblico, anche non specialistico, al centro dell’esperienza artistica d’avanguardia che resta sorprendente ma capace di sedurre.

Il ciclo di incontri si apre con Marzia Migliora, un’artista la cui sensibilità creativa la porta a sperimentare una vasta gamma di linguaggi: dalla fotografia al video, dal suono alla performance, fino all'installazione e al disegno sempre con una graffiante grazia. Le sue opere indagano la vita quotidiana degli individui, concentrandosi sulle relazioni tra esseri umani, ambiente, animali e piante. Recentemente, ha esplorato un approccio multi-specie, cercando di attivare nuove sensibilità in un'epoca segnata dalla crisi climatica globale.
Il secondo appuntamento è con Matteo Nasini, artista che trasforma il suono in forma, attraverso installazioni, performance e sculture. Alcuni dei suoi lavori uniscono suono e neuroscienze, traducendo le onde cerebrali in suoni che poi vengono materializzati in porcellana tramite stampanti 3D, offrendo al pubblico un'esperienza sensoriale unica.
Quindi sarà la volta di Mario Airò, il cui lavoro, sempre minimale, si sviluppa attorno al concetto di “vagabondare”, inteso come un’esperienza aperta e fluida che sfida ogni tipo di chiusura intellettuale o formale. Le sue opere nascono dalla contaminazione di riferimenti culturali, tra letteratura, cinema, storia dell’arte e frammenti del quotidiano, che l’artista reinterpreta in un'affascinante rete di nuove relazioni. Ogni lavoro diventa un’opportunità per il pubblico di mettere in discussione la realtà, cambiando punto di vista e percependo il mondo con occhi nuovi.

Quest'edizione si arricchisce inoltre di un’esperienza unica: una passeggiata immersiva con l'artista e performer Sarah Brahim, che guiderà il pubblico in una camminata artistica tra il parco pubblico BAM - Biblioteca degli Alberi Milano e Portanuova, concludendo il percorso al Volvo Studio Milano per una chiacchierata sulla sua pratica artistica e una colazione.

Un progetto di VOLVO CAR ITALIA

A cura di:
Francesca Colombo, Direttrice Generale Culturale di BAM – Biblioteca degli Alberi Milano; Ilaria Bonacossa, Direttrice Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova

Programma

Marzia Migliora (1972, Italia)

5 marzo, ore 19.00

Artista che lavora con un'ampia gamma di linguaggi: fotografia, video, suono, performance, installazione e disegno.

Le sue opere si concentrano sugli individui e la loro vita quotidiana. Ha di recente esplorato un approccio multi specie esplorando le interazioni tra ambiente, animali e piante per creare nuove relazioni sensibili in tempi di crisi climatica globale.

Bio:
Marzia Migliora è un'artista che utilizza un’ampia gamma di linguaggi, tra cui fotografia, video, suono, performance, installazione e disegno, per creare opere che elevano le più semplici attività umane a momenti in grado di raccontare stralci di storia collettiva. Le tematiche ricorrenti nel suo lavoro sono la memoria come strumento di articolazione del presente e l'analisi dell'occupazione lavorativa come affermazione di partecipazione alla sfera sociale. In trent'anni di lavoro, l’artista ha inoltre raccontato le dinamiche umane che hanno condotto ai paradossi capitalisti della produzione industriale come fenomeno estrattivo e divisivo delle comunità. Nel suo lavoro ha sempre cercato di contribuire alla riorganizzazione di un immaginario più comunitario, guardando alle minoranze e alle loro istanze, e rovesciando le incongruenze sociali e politiche attraverso molteplici dispositivi visivi che vedono come fondamentale la partecipazione attiva dello spettatore. Negli anni più recenti le sue opere hanno accolto una prospettiva multispecie, inclusiva di prospettive animali e vegetali che contribuiscono a nuove e necessarie visioni in tempi di crisi climatica globale.

Photo:
- Ritratto a Marzia Migliora di Giovanni De Angelis
- Marzia Migliora, Il Rituale del Serpente, 2023. Con Giovanni Bonotto (A Collection). Collezione permanente MAO, Museo d'Arte Orientale, Torino
Cinque arazzi, tessitura su telaio meccanico, carta washi, plastica riciclata, lana moretta, velo di cellulosa; #5, 1400 x 140; 1#, #4, 570 x 140; #2, 3#, 200 x 140, dimensioni ambientali. Veduta dell'installazione MAO, Museo d'Arte Orientale, Torino. Foto di Mariano Dallago.
Courtesy: dell’artista; MAO, Museo d’Arte Orientale, Torino

Sarah Brahim (1993, Arabia Saudita)

4 aprile, ore 9.30

Attraverso un lavoro immersivo e inclusivo, l'artista utilizza il corpo come medium invitando gli spettatori ad esaminare la capacità dei propri corpi di trasformarsi attraverso l’esperienza.

In occasione di Milano ArtWeek, questa terza edizione di Visioni Diacroniche si arricchisce di una speciale passeggiata e colazione con l'artista saudita-americana Sarah Brahim. Il pubblico potrà partecipare ad una camminata immersiva dove la performer guiderà i partecipanti in un inedito percorso attraverso il parco Biblioteca degli Alberi per concludersi al Volvo Studio Milano, con un momento di chiacchierata sulla sua pratica artistica e una colazione.

Partenza: Fondazione Riccardo Catella
Arrivo: Volvo Studio Milano
Durata: 1h e 30’ circa

Artista del movimento, performer e coreografa, Sarah Brahim crea performance contemplative, film e opere di installazione performativa che incorporano tessuti scultorei. In improvvisazioni strutturate con ballerini, musicisti, cinematografi e spettatori, Brahim reagisce ai suoi collaboratori e agli spazi e architetture circostanti attraverso movimenti corporei che sembrano fluire da profonde riserve emotive. All'interno di queste sperimentazioni controllate, Brahim delinea personaggi complessi che traggono spunto dalle sue esperienze personali di migrazione e dalla necessità di navigare contemporaneamente diverse culture. Nelle opere di Brahim, il corpo diventa il paesaggio primario dove si intersecano linee divergenti di storia ed esperienza, e un senso di appartenenza cresce verso l'esterno da dentro.

Bio:
L'artista saudita-americana Sarah Brahim si è formata presso il Conservatorio di San Francisco, la London School of Contemporary Dance e l'Oregon Health and Science University. Provenendo da una pratica concreta e fisica e da una comprensione analitica del corpo, Brahim adotta un approccio olistico nella sua ricerca, in cui il centro—il corpo—è preso in considerazione in tutte le sue forme, senza gerarchie. Influenzata da una varietà di pratiche, performative, sociali, filosofiche e architettoniche, la sua opera richiede di essere affrontata in maniera trasversale.

Photo:
- Ritratto S.Brahim by Laurence Hills
- Duet with Time, Bally Foundation by Laurence Hills

Matteo Nasini (1976, Italia)

17 settembre, ore 19.00

Musicista e artista, studia il suono nelle sue componenti e nell’interazione con l’ambiente circostante.

La ricerca di Nasini esplora il suono traducendolo in forma attraverso installazioni, performance, ed elementi scultorei. Alcuni lavori convergono suono e neuroscienze, trasformando le onde cerebrali durante il sonno in suoni, poi realizzati in porcellana tramite stampanti 3D.

Bio:
Dopo essersi diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, ed essere membro dell’orchestra Luigi Cherubini, diretta da Riccardo Muti, Matteo Nasini (Roma, 1976) inizia a dedicarsi all’arte visiva. Tra le mostre e i progetti più importanti, Sparkling Matter, presentato nel 2016 negli spazi di Marsèlleria e Clima, Milano, vince il Talent Prize 2016 ed è esposto nello stesso anno al MACRO e alla GNAM di Roma e, nel 2017, nella mostra Intuition a Palazzo Fortuny, Venezia. Il progetto Neolithic Sunshine -Splendore Neolitico è esposto nel 2018 al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, Clima, Milano; nel 2019 alla Fontfroide Abbey, Narbonne e nel 2023 è presentato presso Villa Medici, Roma; Cittadellarte- Fondazione Pistoletto, Biella e sull’isola Vulcano per il festival Volcanic Attitude. Dal 2021, il progetto Welcome Wanderer è presentato a Cubo, Bologna; Clima, Milano, Ocean Space, Venezia e nel 2023 all’istituto italiano di Cultura di Stoccolma, Svezia. Nasini ha esposto in numerose altre istituzioni, tra le quali MANIFESTA13, MAXXI, Museo Madre di Napoli, Auditorium Parco della Musica di Roma, Museo Villa Croce di Genova, Villa Romana di Firenze, EDF Foundation - Paris La Defance, Palais Beaux-Art di Lille, Mo.Co.di Montpellier, Mrac di Serignan, ICC e Hammer Museum di LosAngeles e Royal Museum of Worcester.

Photo:
- Ritratto di Matteo Nasini
- Matteo Nasini, Neolithic Sunshine, installation view at Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro, 2018 Courtesy the artist and Clima

Mario Airò (1961, Italia)

12 novembre, ore 19.00

Il suo lavoro nasce da «un vagabondare», inteso come l’esperienza di qualcuno che si muove e parla attraverso le cose che incontra, evitando qualsiasi tipo di chiusura intellettuale e formale.

Le opere di Airò si nutrono di diversi riferimenti culturali tra letteratura, cinema, storia dell’arte ed elementi appartenenti al nostro quotidiano, che l’artista compone in una rete di inedite relazioni. L’immagine finale è una sintesi di grande respiro, dove una certa coltivata ambiguità rende ogni lavoro un’occasione di esperienza per gli spettatori, invitati a volgere un nuovo sguardo verso il reale.

Bio:
Mario Airò (Pavia, 1961) ha studiato a Milano con Luciano Fabro e, nella prima metà anni ‘90 con altri artisti dà vita allo spazio autogestito di Via Lazzaro Palazzi. Il suo approccio sperimenta e reinterpreta i diversi mezzi artistici, evidenziando la capacità di creare un continuo cross-over tra le discipline. Le sue opere nascono dal rapporto con molteplici riferimenti culturali come il cinema, la storia dell’arte, la letteratura, rilette, sempre con intenzione poetica, attraverso oggetti e situazioni quotidiane. Egli crea opere utilizzando oggetti, immagini, testi, suoni e fonti luminose, giocando su effetti incantatori per trasformare in spazi mentali gli ambienti e i luoghi che le accolgono. I suoi lavori sono presenti nelle collezioni del MAXXI, Castello di Rivoli, GNAM di Roma, MaMbo, Museion di Bolzano e altri. Attualmente vive e lavora a Milano.

Photo:
- Mario Airò, Ottava di Cadmio, 2023, acciaio dorato, led RGB, 280 × 343 cm
- Mario Airò, Aurora, 2022, legno neon

Marzia Migliora (1972, Italia)
Sarah Brahim (1993, Arabia Saudita)
Matteo Nasini (1976, Italia)
Mario Airò (1961, Italia)