Dopo essere cresciuta a Padova, Auto e Moto d’Epoca nel 2023 si è consolidata a Bologna, dove — per la prima volta — ha proposto una superficie espositiva pressoché triplicata. Volvo Car Italia e il Registro Italiano Volvo hanno scelto di accompagnare questa evoluzione allestendo uno spazio espositivo in cui storia e presente si incontrano. Narrare il passato non è, infatti, una faccenda per nostalgici ma rappresenta un ponte verso il futuro: la sicurezza, il rispetto per l’ambiente e la centralità delle persone sono valori costruiti con un impegno quotidiano e oramai secolare. Sarebbero aride, le Volvo del passato, se non avessero creato le condizioni per immaginare le Volvo come sono oggi; né esisterebbero le Volvo di oggi se non ci fosse stata una tradizione solida che le ha preparate.
Al padiglione 33 sono state portate due pietre miliari del nostro sviluppo: concept car che hanno trovato applicazione operativa in modelli di serie presentati poco tempo dopo.
Se le Volvo sono come oggi le conosciamo sicure, protettive, affidabili: automobili su cui contare gran parte del merito è suo. Questa grande berlina (lunga 5 metri e 52 centimetri) ha fatto conoscere al mondo dispositivi di sicurezza oggi universali ma cinquant’anni or sono assolutamente inediti: airbag, antibloccaggio dei freni, barre antintrusione nelle porte, pretensionatori delle cinture di sicurezza, piantone del volante collassabile, paraurti ad assorbimento di energia (e l’elenco è solo parziale).
Apripista in termini ecologici, era infatti un’ibrida la cui parte termica veniva assolta da una turbina a gas, con la possibilità di gestire in automatico il flusso tra motore termico ed elettrico o di “loccare" la trazione su quest’ultimo, con un’autonomia comparabile a quella delle plug-in hybrid di oggi. Ma c’era anche il Dynaguide, un antesignano degli attuali sistemi di navigazione: tutto questo quando ancora il semplice catalizzatore non era obbligatorio e per orientarsi su strade sconosciute su usavano l’atlante o la cartina.
L’indole innovatrice Volvo viene confermata dalle due vetture di produzione presenti sullo stand: entrambe Suv, entrambe elettriche, si collocano agli opposti estremi della gamma e affronteranno prossimamente il mercato italiano.
La grande EX90 è la Volvo più sicura di sempre: grazie al LiDAR misura la luce sotto forma di laser per vedere anche di notte, e anche in condizioni non percepibili dall’occhio umano, attivando ogni automaticamente ogni correzione si renda eventualmente necessaria in caso di pericolo se il conducente non esercita da sè le azioni necessarie a scongiurarlo. Un altro radar, di fondamentale importanza, impedisce di dimenticare persone o animali all’interno dell’abitacolo grazie a sensori integrati nella console, nelle luci di lettura e nel vano bagagli che rilevano movimenti sub-millimetrici impedendo il bloccaggio delle porte e lo spegnimento del climatizzatore.
La EX30 è il Suv più compatto mai proposto dalla Volvo, interpreta in modo concreto il rispetto dell'ambiente con un’impronta di carbonio inferiore di un quarto rispetto a quello delle altre full electric della gamma; per ottenere un tale livello di sostenibilità, ha un abitacolo con un numero ridotto di componenti, impiega materiali riciclabili sia all’esterno che all’interno ed è a sua volta riciclabile al 95%.