A ciclo continuo

Ecologica, sana, sempre più apprezzata in tutto il pianeta: la bici è uno dei mezzi di trasporto (come pure uno degli sport) che più piace, e che più mette d’accordo persone di tutte le età.

È evidente che la Volvo ha sempre avuto molta attenzione per il mondo del ciclismo, visto che i temi ambientali sono sin da tempi non sospetti uno dei suoi valori fondanti.

Già a cavallo tra gli anni Settanta e i primi Ottanta il marchio guardava con attenzione al mondo delle due ruote. In questa immagine istituzionale, l’impegno della Volvo a sostenere il ciclismo — in questo caso, di tipo agonistico — è rappresentato da una 244 GLT argento che fa da vettura ammiraglia durante una prova di velocità su pista.

Bicicletta può sì significare prove di velocità in un velodromo, ma anche più tranquille scampagnate non competitive per passare una giornata in collina oppure in montagna. Appunto a una rassicurante situazione familiare come quella appena descritta si appella questa immagine, che completava nel 1994 il press kit realizzato per il lancio europeo della 850 SW, la prima station wagon a trazione anteriore e motore trasversale della Volvo.

Il montaggio di un portabici ancorato ai rails del tetto permette alla vettura di ampliare i propri già importanti spazi di carico e consente a questa coppia di approfittare di una bella giornata e delle loro amatissime due ruote.

Passano gli anni e mutano le esigenze della clientela. Nel nuovo millennio la Volvo si impegna nel settore SUV con il suo primo modello di questa categoria, la XC90. È anche la prima vettura a sette posti, a seconda degli allestimenti. Il suo ampio vano di carico consentirebbe, con la seconda e l’eventuale terza fila di sedili reclinati, di caricare una mountain.

Ma nel caso in cui l’equipaggio viaggi al completo e sia necessario trasportare solo una bicicletta, ecco un nuovo sistema di portaggio che completa il catalogo after market: un portabici da applicare dietro il portellone, che sfrutta come sostegno l’ancoraggio del gancio traino.

Nei due casi precedenti abbiamo visto la bici da un punto di vista in base al quale il proprietario della Volvo e quello del velocipede coincidono. Ma l’impegno della Casa nei confronti di chi viaggia su due ruote va ben oltre. E si estende anche ai ciclisti che, come utenti deboli della strada, potrebbero sfortunatamente trovarsi nel momento sbagliato nella traiettoria di una Volvo (il 50% degli incidenti in cui muore un ciclista vede coinvolta un’automobile).

Con il Cyclist Detection, che assieme al Pedestrian Detection è parte del City Safety dal 2013, le Volvo rallentano automaticamente sino ad arrivare alla frenata completa, grazie a una scansione dell’area davanti alla vettura, in caso d’emergenza.

I test sull’efficacia dei caschi di protezione per i ciclisti sono abbastanza rudimentali: vengono fatti cadere da varie altezze su superfici diverse, ma non tengono conto degli impatti contro le automobili. La Volvo ha rimediato alla lacuna collaborando con la POC, marchio svedese leader nel settore, organizzando nuovi protocolli di prova e facendo indossare a dei manichini i caschi da bici POC, verificando quindi gli effetti della collisione a seconda delle velocità e delle angolazioni alle quali avviene l’impatto.

Con questa cooperazione la POC potrà progettare caschi ancora più sicuri e la Volvo automobili sempre più protettive anche per gli altri utenti della strada.

L’impegno per la sicurezza passiva di chi viaggia in bicicletta è l’ennesima dimostrazione che per la Volvo la persona è al centro. Nel frattempo rimane alta l’attenzione a fornire ai propri clienti sistemi pratici ed efficienti per lasciarsi accompagnare dalla propria mountain bike (o da qualunque altro genere di bici) quando si parte in macchina. Sulla gamma V90, ad esempio, è applicabile — grazie ai binari laterali sul padiglione — un portabici in alluminio con staffa per il telaio completo di serrature di sicurezza. Nel listino Accessori ci sono numerose referenze per ogni modello in modo da consentire il più agile trasporto possibile della propria compagna di avventura, di svago e di sport.