Abito lungo

Tutte le “stretched” Volvo

Limousine, navette aeroportuali, vetture di servizio pubblico. Oppure berline per chi, semplicemente, cerca più spazio e più confort.

Le prime Volvo a passo lungo sono state dei taxi. Ce ne siamo già occupati diffusamente in questo spazio dunque ci limiteremo, qui, alle informazioni essenziali per fornire una trattazione storicamente completa delle vetture con uno sviluppo particolarmente generoso in senso longitudinale.
La TR 703 nella foto (1935-1937) è un’evoluzione delle precedenti TR 670 - TR 679: l’interasse di 3,25 metri significa che la distanza tra il centro della ruota anteriore e quello della ruota posteriore è superiore a quello della stazza fuori tutto di alcune utilitarie dello stesso periodo.
Tanti centimetri che permettono alle gambe dei passeggeri posteriori di allungarsi ovvero di ricavare due strapuntini su una fila intermedia.



Chiunque abbia visto il (meraviglioso) film “Le vite degli altri” del 2006 la ricorderà come la vettura ufficiale di uno dei notabili della Germania Est. Che l’apprezzavano particolarmente, ma non erano i soli a farlo.
La 264 TE (Top Executive) era la stretched limousine ricavata dalla 264, ovvero la prima sei cilindri a V prodotta dalla Volvo. Veniva assemblata in Italia da Bertone su un passo allungato di 70 cm. Tre le file di sedili; quella centrale comportava due sedute molto più confortevoli e ampie di quelle abitualmente impiegate su esecuzioni di questo genere.
Di serie rivestimenti in velluto e impianto Hi-Fi con antenna ad azionamento elettrico, come pure gli alzacristalli. La produzione iniziò nel 1975 e totalizzò 335 esemplari.



C’è un salto di decenni, tra i primi taxi degli anni ’30 e le successive varianti “di servizio” a passo lungo.
È nel 1977 che la fabbrica di Kalmar inizia, in piccola serie per una clientela professionale selezionata, la costruzione della 245 T, ovvero Transfer: è una station wagon allungata di ben 70 centimetri ricavati tanto “tirando” le porte posteriori quanto raddoppiando la terza luce laterale. Dotata di sedili supplementari, viene impiegata come navetta aeroportuale oppure come taxi o scuolabus, come suggerisce questa immagine.
Il suo impiego come veicolo per il trasporto di alunni delle scuole è particolarmente diffuso nelle aree rurali scandinave, nelle quali non si sarebbe giustificato il ricorso a un pullmino di maggiori dimensioni. Ne vengono realizzati 280 esemplari sino al 1981.



Ai nostri giorni le berline allungate sono una presenza non molto usuale nei mercati tradizionali — come quello europeo — mentre sono decisamente apprezzate in molte aree emergenti del pianeta.
A iniziare dalla Cina, che ha molto più a cuore di noi la carrozzeria sedan, e in particolare quella extended. Ecco come, nel 2009, la seconda generazione della S80 viene declinata — per i mercati del Far East — in versione S80L (Long, ovviamente): è prodotta localmente nello stabilimento di Chongqing e ha un passo di 2,98 metri, maggiorato di 14 cm rispetto a quello delle S80 standard, a tutto vantaggio dell’abitabilità posteriore.
Il che permette di allestire tavolini retrattili sui dorsi delle poltrone e schermi integrati nei poggiatesta anteriori.



Allungare una berlina non significa per forza di cose intervenire su una vettura executive. In Estremo Oriente l’idea della tre volumi con tanto spazio per distendere le gambe quando si viaggia dietro viene infatti applicata anche ai modelli di classe media.
Com’è stato nel caso della S60 di seconda generazione, reinterpretata nella variante S60L che viene presentata al Salone di Canton nel novembre 2013 per poi entrare in produzione l’anno seguente.
Pur commisurato alla relativa compattezza della vettura (+8 cm) lo stretching è comunque apprezzabile nella vista laterale, che esalta le forme morbide e raccordate dell’insieme, e della parte posteriore in modo particolare. Viene realizzata anche in versione PHEV (plug-in hybrid).



Anche l’attuale ammiraglia della gamma Volvo, la S90, è stata resa disponibile in versione S90L per la Cina e gli altri mercati internazionali nei quali c’è una significativa domanda di vetture a passo lungo.
È evidente, da questa immagine, quanto l’aumento dello spazio tra i due assali abbia reso possibile incrementare l’atmosfera lounge nella parte posteriore dell’abitacolo; al posto di un tradizionale bracciolo, l’appoggio per le braccia per gli occupanti è tra l’altro affidato, qui, all’intera parte centrale dello schienale, particolarmente larga oltre che attrezzata internamente.
Allungata di 12 cm all’altezza del montante centrale, la S90L ha sostituito, a partire dal 2017, la precedente S80L.



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