Frena lei per te

Se funzionasse come in questa immagine il danno sarebbe di poco conto, visto che il veicolo contro cui la XC60 sta per scontrarsi è un dummy di automobile utilizzato a solo scopo dimostrativo. Ma siccome nella vita reale, invece di un gonfiabile, si incrociano automobili vere e proprie, è confortante sapere che sulle Volvo — a partire dal 2008 e dalla prima generazione della SUV di classe media — è in funzione il City Safety: una delle pietre miliari nell’evoluzione della sicurezza. Il sistema permette di limitare la velocità d’impatto sino all’arresto completo del veicolo grazie alla frenata automatica. È una delle “invenzioni” Volvo più innovative e rivoluzionarie di sempre.

Il 75 per cento degli incidenti avviene a velocità urbane inferiori a 30 km/h. Nella metà dei casi il conducente non frena affatto, principalmente a causa della distrazione. Con il sistema di frenata automatica la prima XC60 (e dopo di lei, gli altri modelli Volvo) era in grado di evitare il tamponamento o, quantomeno, poteva ridurre la forza della collisione. In questo modo, coerentemente con la propria vocazione, la Volvo non protegge solo gli occupanti della sua vettura ma anche quelli del veicolo che la precede, che sono in genere i più esposti al colpo di frusta. L’evitamento (o la limitazione) dell’impatto permette inoltre di ridurre i tempi di ripristino in carrozzeria. E ovviamente anche i costi conseguenti.

Il City Safety vigila sul traffico grazie a un sensore laser posizionato nella parte alta del parabrezza, in prossimità del retrovisore interno, dove abitualmente viene alloggiato anche il GPS del sistema di navigazione. È in grado di rilevare veicoli e altri oggetti fino a dieci metri di distanza oltre il paraurti anteriore. Perché possa correttamente funzionare (sia di giorno che di notte) occorre fare attenzione unicamente a che il vetro sia pulito. Soprattutto, che non ci siano depositi di polvere, neve o ghiaccio. Interagisce inoltre con il resto della tecnologia di sicurezza (airbag e limitatori di carico delle cinture di sicurezza) in base al protocollo PRS (Pre-prepared Restraint System), gestendo una perfetta e inedita integrazione tra i dispositivi di sicurezza attiva e passiva.

Ben presto il City Safety è stato esteso agli altri modelli Volvo, come nel caso della V60 del 2010 di cui qui vediamo rappresentata la strumentazione. Nel quadrante di destra è attivo il warning che avvisa che la frenata automatica è stata attivata: dunque, oltre a preoccuparsi della cosa più importante — cioè di frenare se il conducente non lo fa, o non lo fa con sufficiente rapidità e decisione — la vettura provvede anche a informare il conducente che il fatto che la vettura si stia fermando da sola non è un’anomalia, ma una cosa voluta (e fondamentale per la sicurezza). Se la differenza di velocità relativa tra i due veicoli è compresa entro 15 km/h, è possibile evitare l'incidente. Se invece è nell’intervallo tra 15 e 30 km/h, viene ridotta la velocità d’impatto per limitare gli effetti dello scontro.

Questo è il posto guida di una XC40 del 2018. Sono passati dieci anni dall’introduzione del City Safety, che continua a essere presente sulle Volvo integrato da ulteriori funzioni come il Pedestrian Detection. È composto di un radar integrato nella griglia frontale, una videocamera installata davanti al retrovisore interno e un’unità di controllo. Il radar rileva la presenza di un pedone o di un veicolo davanti all'auto e ne stabilisce la distanza mentre la videocamera individua di che sagoma si tratta. Grazie al campo visivo del radar dual mode è anche possibile rilevare in anticipo la presenza di pedoni che stanno per immettersi in strada. Sempre un passo più avanti sulla via della sicurezza e dell’innovazione. Com’è nella natura e nella vocazione di ogni Volvo.