GENERALE INVERNO

Non è necessario essere una SUV con quattro ruote motrici, come la XC90 di prima generazione che avete ammirato “scrollando” questa pagina, per affrontare serenamente le insidie dell’inverno: l’importante è essere una Volvo. Già negli anni ’30 i primi modelli “guida interna” — come si diceva allora, riferendosi alle berline — viaggiavano sereni sulle strade innevate della Scandinavia. Lo dimostra, in questa immagine, la PV 654, prodotta dal 1933 al 1934 e riconoscibile dalla PV 653 (di cui rappresentava la versione alto di gamma) per le trombe di segnalazione doppie. Rispetto alle PV 652 l’attenzione ai climi freddi era data dall’adozione di ruote in acciaio, più resistenti all’umidità rispetto alle precedenti, in legno. Anche la carrozzeria era interamente metallica, eccezion fatta per il tetto in pegamoide.

Il balzo temporale, rispetto alla PV 654, è di quasi trent’anni: è infatti nel 1962 che nasce la Amazon Station Wagon, prima giardinetta Volvo con cinque porte e con portellone posteriore a doppia apertura orizzontale: il lunotto si solleva, la parte inferiore si abbassa. Primo modello a essere dotato sin dall’origine di riscaldamento e ventilazione su tutti gli allestimenti (alcune varianti della precedente PV444 ne erano sprovviste), la Amazon è particolarmente adatta ad affrontare viaggi in climi freddi. L’adozione su tutta la gamma, a partire dal 1964, di freni a disco sulle ruote anteriori ne migliora la sicurezza nella guida invernale oltre che, ovviamente, nelle altre stagioni. Com’è lecito attendersi da una Volvo.

“L’inverno svedese è assai rigido: è quindi necessario disporre di pneumatici invernali”. Con queste parole, in occasione della prima Prova su Strada della Serie 100 pubblicata sul fascicolo di settembre 1967, il mensile Quattroruote metteva in evidenza la disponibilità di due ruote di scorta, alloggiate ai lati del piano di carico, in modo da non dover scaricare i bagagli al momento in cui si rendessero necessarie. Ecco quello che significa attenzione ai climi difficili. Ed ecco il senso della praticità tipicamente scandinava che la Volvo ha da sempre espresso. Anche il montaggio, di serie, delle bavette in gomma paraspruzzi indica una vocazione molto “winter” di questa 145: sono necessarie perché eventuali gomme chiodate non perdano i chiodi, che potrebbero risultare dannosi per gli altri utenti della strada.

Sino al 1986 tutte le Volvo hanno avuto la trazione posteriore. L’arrivo, quell’anno, della Serie 400, rappresentò un’evoluzione sostanziale sul piano della motricità su fondi difficili visto che portò al debutto la trazione anteriore con motore trasversale. La 440 Turbo in questa immagine è la quintessenza della berlina compatta brillante che, grazie al peso del motore che grava sulle ruote motrici, permette una migliore presa anche su neve e ghiaccio, ovviamente ottenuta anche con il contributo di pneumatici specifici. Le vetture dotate di climatizzatore integrano la funzione di ricircolo, che permette di sfruttare al massimo il riscaldamento in caso di marcia in galleria o in colonna senza far entrare le impurità diffuse dagli scarichi degli altri veicoli.

ABS, controllo elettronico della stabilità, retrovisori esterni regolabili e riscaldabili elettricamente. E poi ancora impostazione della temperatura separata per i due lati dell’abitacolo, ricircolo automatico in base alla qualità dell’aria, bocchette regolabili e sdoppiate per chi viaggia dietro. La prima generazione della S60, classe 2000, sembra disegnata per permettere viaggi confortevoli e sereni anche con condizioni climatiche particolarmente avverse. Come lo sono state sicuramente quando è stata scattata questa immagine sulla neve, sulla quale l'esemplare in Maya Yellow completato con il portasnowboard della linea accessori Volvo “stacca” in modo particolarmente efficace. Senza contare che su questo modello, in alternativa a quella anteriore, è disponibile la trazione integrale AWD.