Obiettivo Innovazione

La filosofia Volvo

Sicurezza, ambiente e funzionalità sono i tre pilastri che da sempre sostengono l’impegno della marca. Ecco alcuni esempi significativi

Fateci caso: le immagini che illustrano questo approfondimento settimanale non hanno in apparenza un filo conduttore, diversamente da quello a cui vi abbiamo abituati. In apparenza, appunto. Perché in realtà il collante c’è, è molto forte e di estrema importanza: sono le diverse declinazioni di alcuni dei pilastri valoriali della Volvo, che si dipanano intorno a sicurezza, ambiente e funzionalità. Abbiamo scelto, questa settimana, di darvene un rapidissimo saggio (ovviamente, del tutto parziale) perché è proprio su questi temi — e sull’innovazione che ne è derivata — che imposteremo i nostri interventi in questa sezione nei prossimi mesi. Con un occhio di riguardo agli anniversari, come dimostra la Duett (70 anni nel 1953), prima applicazione di vettura multi purpose, utile cioè a trasportare cose e persone.



Erano gli anni ‘50 quando Nils Bohlin, ingegnere aeronautico che aveva fino ad allora lavorato sui seggiolini eiettabili per aerei, cominciò ad appassionarsi all'idea opposta: come posso fare per assicurare alla vettura gli occupanti, così che in caso di incidente le persone non volino via? E prima ancora: come riesco a trattenere il corpo in caso di decelerazione estrema, per minimizzare le conseguenze dell'impatto? La "sua" cintura, decise Bohlin, avrebbe dovuto presentare una fascia inguinale e una toracica, da indossare in diagonale fra il bacino e il tronco, collegate in un punto di ancoraggio in basso, sul fianco esterno del sedile. Ciò significava che, una volta in posizione, avrebbe assunto la forma di una V orizzontale e che avrebbe mantenuto la sua posizione anche sotto sforzo. Nel 1959 la nuova cinghia a tre punti è stata introdotta nei mercati scandinavi sulla Amazon e la PV544. Con questo primato la Volvo ha aperto una strada tuttora insuperata.



Nel 1972, al Salone di Ginevra, la Volvo svelò una concept, la VESC —Volvo Experimental Safety Car — che è rimasta probabilmente la più iconica e significativa tra le numerose vetture-studio presentate nel corso dei decenni: lava-tergifari, scocca a elevata rigidità torsionale e ad assorbimento d'energia cui faceva da contrappunto un abitacolo rigido protetto da una robusta rete di archi affogati nella struttura del padiglione. E poi ancora barre antintrusione nelle porte, motore che poteva affondare sotto il livello del telaio in caso di urto frontale, robusti paraurti capaci di proteggere la carrozzeria da impatti fino a 16 km/h, sistema frenante antibloccaggio, sospensioni autolivellanti, interruttore inerziale del flusso di carburante e avvisatore acustico di retromarcia. Solo per citarne alcune.

Nel 2008, con la prima generazione della XC60, la sicurezza Volvo compie un ulteriore passo verso l’innovazione con l’introduzione del City Safety, che integra Cyclist, Pedestrian e Large Animal Detection. Se il primo warning al conducente non funziona — nel senso che il guidatore non interviene dopo che la strumentazione gli ha consigliato di rallentare — la vettura frena automaticamente per evitare l’impatto, fino a 50 km/h. È solo uno dei tanti esempi dello spirito innovatore Volvo, in questo caso per la sicurezza, che ha sempre animato il lavoro dei progettisti. In questa immagine, nello strumento di destra, l’ideogramma che indica l’attivazione del sistema di frenata automatica.



Sicurezza, funzionalità, ma — appunto — anche ambiente. Il rispetto per il quale passa, tra l’altro, dalla rinuncia ai rivestimenti interni in pelle. La C40 Recharge è stata, due anni fa, la prima Volvo completamente leather free: nel suo abitacolo la pelle è stata sostituita da materiali sostenibili di alta qualità ottenuti da fonti biologiche e riciclate basati, ad esempio, sul recupero di bottiglie di plastica come pure da tappi di sughero recuperati dall’industria vitivinicola, con un’applicazione concreta dell’economia circolare. Nei rivestimenti in lana dei sedili c’è un’ispirazione stilistica che si ricollega idealmente all’interior design svedese. In questo modo un’automobile sicura e pratica non guarda solamente alle persone, che restano al centro degli interessi della Volvo, ma anche al pianeta. Perché sia ogni giorno più accogliente, rispettato, sostenibile.



Volvo C40 Recharge

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