PiÙ SICURI DI COSì

Alle radici della sicurezza

Alcune cose sulla cintura a tre punti, brevetto Volvo del 1959 che ha cambiato radicalmente la percezione della protezione in auto

Ci siamo talmente abituati (e già questa è una bellissima notizia) che quasi non ci facciamo più caso: entriamo in macchina e afferriamo il frustino della cintura per allacciarla. Un gesto che salva la vita, all’origine del quale c’è un brevetto Volvo del 1959. Pur detenendone i diritti, la Volvo ha sempre considerato “libera” questa sua creazione, mettendola a disposizione di tutti gli altri costruttori. Ci sarebbe voluto poco a farne un contenuto esclusivo; la grandiosità della Volvo sta proprio in questo spirito altruistico secondo il progetto EVA (Equal Vehicle for All). In questa immagine, una delle primissime applicazioni della cintura a tre punti così com’è conservata allo Smithsonian National Museum of American History.



I primi modelli sui quali la cintura anteriore a tre punti venne montata di serie furono la Amazon (nell’immagine) e la PV544. Entrambe avevano inoltre punti di attacco per poter essere dotate di cinture anche sul divano posteriore. Parliamo, all’epoca, di cinture ancora prive di arrotolatore, che è una delle evoluzioni più importanti introdotte massivamente negli anni ’70. Oltre a evitare che la cintura, quando la vettura non è in uso, sia appoggiata senza un ordine logico sul pavimento o sul bordo del sedile, l’arrotolatore permette al conducente un certo agio nei movimenti nulla togliendo alla sicurezza: un di più particolarmente utile, ad esempio, per controllare il traffico immettendosi in un incrocio a raso.



È a questo signore che tutti noi dobbiamo, quando non addirittura non la vita, quantomeno la serenità dei nostri spostamenti in automobile: è lui ad avere inventato la cintura di sicurezza a tre punti. Nils Bohlin (1920-2002), è l’ingegnere della Volvo che ha progettato un sistema talmente efficace che è ancora immutato, e rimane il principale e più efficace dispositivo di protezione. Tutti gli altri, sia quelli afferenti la sicurezza attiva (ABS ed ESP, ad esempio) sia passiva (gli airbag) sono un completamento del lavoro “base” operato dalla cinghia. Essendosi a lungo occupato di seggiolini eiettabili prima di arrivare alla Volvo, si appassionò al tema opposto: come fare per evitare che l’occupante di un veicolo di terra venga sbalzato fuori dall’abitacolo? Il Registro tedesco dei brevetti ha inserito la cintura a tre punti tra gli otto brevetti più importanti per la storia dell’umanità.

Montare le cinture è importante, allacciarle è l’inevitabile completamento di un’opera di sicurezza che, secondo alcuni studi indipendenti, ha salvato la vita a oltre un milione di persone. Oggi, per fortuna, l’automatismo “entro in macchina, mi allaccio” è patrimonio di gran parte degli automobilisti a tutte le latitudini. Per scongiurare la disattenzione dei più distratti, la Volvo ha in ogni caso previsto — sin dagli anni Settanta — warning luminosi e, successivamente, anche sonori che avvertono del mancato allacciamento del dispositivo. Nella Serie 100 una spia rossa con la scritta “Fasten your seat belts” campeggiava a centro plancia; nelle auto dei nostri giorni l’indicazione è stata integrata sul padiglione, dietro il retrovisore interno, in modo da essere visibile anche da chi siede dietro (come nel caso della C30 raffigurata nell’immagine).



La soddisfazione più bella, per la Volvo e la “sua” cintura, è avere salvato tante vite, o perlomeno ridotto le conseguenze di incidenti che avrebbero potuto essere ben più gravi se non ci fosse stata. È in ogni caso motivo di orgoglio avere conquistato, nel 2009, il Lifetime Achievement Award, il premio alla carriera, concessole, in occasione dei cinquant’anni dal brevetto, dal World Traffic Safety Symposium nel corso del New York International Auto Show. Dietro questo “oscar” della sicurezza ci sono cinquant’anni di lavoro, ma soprattutto c’è un’intensa passione per l’uomo, che è il vero e definitivo destinatario di gran parte degli sforzi della Volvo. Tecnologia, innovazione, sicurezza sono infatti sempre andate in un’unica direzione, in casa Volvo: salvaguardare l’ambiente, promuovere la persona.