Quante feste

Focus sugli anniversari

Oltre alle ricorrenze a cifra tonda che abbiamo già celebrato, ci sono molti modelli che nel corso del 2023 compiono tra i 65 e i 25 anni

Quando apparve apparentemente era una PV444, dunque un grande classico della produzione Volvo. Osservandola però più attentamente la PV544, presentata 65 anni fa, ad agosto 1958, rivelava importanti evoluzioni: il parabrezza avvolgente realizzato con un vetro unico anziché in due metà separate, il lunotto ampliato, i gruppi ottici posteriori ingranditi e applicati su una basetta in tinta vettura, i sedili meglio dimensionati. Fu il modo con cui la Volvo ampliò la propria gamma dopo la presentazione della Amazon, che era avvenuta nel 1956. Anziché pensionare la PV444 la migliorò, dando ai propri clienti la possibilità di scegliere tra il modello all’ultimo grido e un evergreen con continui affinamenti in corso d’opera, il più importante dei quali fu la sostituzione del motore 1,6 litri con un 1,8 nel 1962. Il pubblico apprezzò: la produzione sarebbe durata sino a ottobre 1965.



Cinquantacinque anni fa, nell’autunno 1968, la Volvo tornò al motore sei cilindri, un frazionamento che aveva abbandonato alla fine degli anni Cinquanta quando era cessata la produzione delle grosse PV800 vendute perlopiù come taxi. Il modello scelto per questo rientro fu la 164, che era una 144 dal passo allungato di 10 centimetri nella parte tra parabrezza e avantreno in modo da contenere l’ingombro dei sei in linea. Specifico anche lo stile del frontale, con un’ampia, maestosa, calandra e doppi fari circolari disassati. Il proulsore B30 di tre litri era a sua volta un’unità “modulare”, derivata cioè dal B20 della 144 di cui manteneva i valori di alesaggio e corsa con l’aggiunta di due pistoni, due bielle e quant’altro necessario a “costruire” un plurifrazionato dal funzionamento morbido e vellutato. Rimase in produzione sino all’estate 1975.



Alla fine del 1978, per il model year 1979, venne annunciato il debutto della Volvo nel mercato delle auto Diesel. Una tappa importante segnata 45 anni fa; e anche se oggi la tecnica automobilistica ha preso una direzione totalmente diversa il motore a gasolio resta una pietra miliare nello sviluppo della motorizzazione degli ultimi decenni. Siglato D24, questo motore a sei cilindri in linea di 2,4 litri per 82 cavalli riuscì estremamente competitivo anche in termini di fluidità e silenziosità di funzionamento. E la sua sonorità flautata— la pienezza del plurifazionato sovrastava largamente il ticchettio tipico dei Diesel — impose la Serie 200 come un valore di riferimento tra le stradiste europee ad accensione spontanea.

Annunciata alla fine del 1987, arrivò su tutti i mercati nel 1988, trentacinque anni fa, la 440. Che segnò una svolta epocale: il passaggio alla trazione anteriore e al motore trasversale. Soluzioni già anticipate nel 1985 dalla coupé 480 ed estese alla berlina a cinque porte (affiancata l’anno dopo dalla 460 a tre volumi) chiamata a supportare, e a medio termine a sostituire, la Serie 300. Come quest’ultima, era costruita nello stabilimento di Born in Olanda. Fu un modello molto più importante di quanto il mercato delle youngtimer lasci oggi immaginare giacché confermò la presenza della Volvo come costruttore premium non sollo nella fascia dei segmenti superiori, ma anche tra le compatte. Se oggi consideriamo del tutto naturale guidare una SUV di fascia media come la XC40 è, indirettamente, anche grazie al successo discreto e silenzioso della Serie 400.



Sono già passati venticinque anni da quando la progressiva estensione della trazione anteriore a tutta la gamma (un processo, come abbiamo visto poc’anzi, iniziato con la Serie 400 nel 1985) trova compimento con la presentazione della prima generazione della Volvo S80, che è la prima ammiraglia tutto avanti e che viene svelata a maggio 1998. Porta al debutto la nuova identità stilistica del marchio, con il caratteristico shoulder, ovvero la spalla che movimenta e caratterizza la fiancata, ispirata a quella che apparve sulla concept Volvo ECC del 1992. Nelle varianti di punta è uno dei rari esempi di vettura con motore a sei cilindri in linea montato trasversalmente.