Una trama avvincente

I tessuti dei sedili

Dal cuoio d’anteguerra al cotone e vinilpelle; dalla pelle dei decenni passati ai nuovi tessuti leather-free. Tutto sui rivestimenti delle Volvo

Nella storia è tutto un corso e un ricorso. Anche in quella dell’automobile. Prendete i rivestimenti dei sedili: nell’anteguerra tessuti e pelle si alternavano. Un po’ com’è successo sino a qualche anno fa. Solo che, nelle intenzioni pratiche dei tempi che furono, il cuoio non indicava un posizionamento upper class della vettura su cui veniva utilizzato. Al contrario, i sedili rivestiti in pelle erano impiegati solo nelle vetture scoperte, come nel caso di questa Volvo PV 659 torpedo del 1935: evitare la stoffa significava non trovarla inzuppata in caso di pioggia.



L’essenzialità, il rigore e — insieme — l’energia: c’è tutto il design scandinavo, nei sedili di questa Volvo PV444 LS del 1957 destinata al mercato americano. Sono gli anni del colore (qui si alternano il panna, il rosso spento e il grigio antracite), e anche gli anni della vinilpelle: un rivestimento sintetico che assomiglia al cuoio naturale e che, rispetto a qualunque tessuto, presenta il vantaggio di essere lavabile e di resistere più efficacemente agli attacchi del tempo. Terrà la scena, da solo oppure in alternanza a parti in cotone o altri filati, sino alla prima metà degli anni ’70.



Gli anni ’80 sono un periodo di grande benessere economico per molte parti del mondo civilizzato. In questa felice stagione la percezione delle vetture Volvo si evolve: non più solo automobili robuste e sicurissime, ma anche prodotti premium (benché allora non si usasse ancora diffusamente questa espressione). Il posizionamento superiore al passato, specie dei prodotti alto di gamma, passa anche attraverso materiali di finitura più sofisticati, a iniziare dai rivestimenti interni. Che spesso sono in pelle in alternativa al tessuto standard, oppure di serie a seconda dei modelli. In questa immagine, le poltrone e il divano della coupé 780 del 1985.

Una prima indicazione del sostanziale cambio di rotta dei nostri tempi in termini di materiali di costruzione e approccio all’ambiente arriva dall’attuale generazione della Volvo V60: nella parte centrale delle poltrone presenta infatti un tessuto City Weave in misto lana. È una delle opzioni possibili ed è, soprattutto, un ponte verso la strategia leather-free, che a partire dalla Volvo C40 Recharge del 2021 determinerà il totale abbandono dei rivestimenti in pelle sulle Volvo a tutela del benessere animale. Da allora, su tutti i nuovi modelli (quindi anche la EX90 e la EX30) la pelle è stata sostituita da vinili e altri materiali sostenibili.



Ed eccola qua, la C40 Recharge, apripista della nuova generazione di Volvo senza più uso di pelle. Rinunciare alla quale significa anche ridurre gli impatti derivanti dall'allevamento del bestiame, tra i quali la deforestazione: una stima indica che sono proprio gli allevamenti intensivi a determinare il 14% delle emissioni globali di gas serra. Le sellerie in tessuto di lana della C40 Recharge si ispirano ai living delle case svedesi e sono opera di fornitori che possano produrre una certificazione di approvvigionamento responsabile. È un ulteriore indizio della volontà della Volvo di garantire la piena tracciabilità e il rispetto del benessere degli animali. Che non passa, dunque, solo dalla pur importantissima rinuncia alla pelle.



Volvo C40 Recharge

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