VOLVO DI CARTA

Libri per l’estate

Nell’imminenza del ferragosto alcune proposte di lettura per approfondire la conoscenza di modelli amatissimi e di aspetti meno noti della nostra storia

La nostra selezione di letture per l’estate 2023 si apre con un libro edito da una piccola casa editrice ucraina, la Arheve, che ha creato un format semplice, originale e di qualità: libri di piccolo formato (16 x 20,5 cm) ma molto “spessi” (mediamente 250 pagine) che raccolgono i materiali pubblicitari e le brochure di un modello. Il testo (in inglese e russo) si limita a una breve introduzione iniziale e a sintetiche parti di raccordo, cui segue un profluvio di immagini non solo riprodotte con grande accuratezza: alcuni dettagli — tipo illustrazioni tecniche o foto degli abitacoli — sono state zoomate migliorando la risoluzione e rendendo visibili cose che persino sull’originale sarebbero poco apprezzabili. Quello sulla Serie 140/160 è solo uno dei titoli a tema Volvo.



Conoscere lo svedese è utile, ma non indispensabile, per affrontare “Volvo 240/260 Från Svenssonbil till statslimousine” di Fredrik Nyblad: ci sono infatti ampi abstract in inglese. Dello stesso autore abbiamo già recensito in passato un’opera dedicata ai taxi Volvo; ora la sua analisi si concentra sul classico tra i classici della marca, raccontato come il modello che è stato l’auto del Signor Rossi svedese come pure la limousine per i servizi di Stato. Nelle 176 pagine di questo volume (26 x 24,5 cm) ci sono tutte le anime della Serie 200, dalla station wagon, popolarissima in Italia, alla coupé, molto meno nota eppure costruita e disegnata in Piemonte. Ma è soprattutto, questo libro, l’occasione per esplorare da vicino le 200 da noi sostanzialmente sconosciute: la 242, la 262 berlina, la 245 Transfer, la 264 TE, le ambulanze, i veicoli dei pompieri, il furgone sopraelevato.



Per recuperare questo titolo servono internet, passione e pazienza: è una grossa brochure di 144 pagine (23 x 29 cm) edita nel 1995 da Volvo Cars of North America per celebrare i quarant’anni di presenza Volvo nel Paese. In “40 Years The Story of Volvo’s First Forty Years in America” c’è un intreccio meraviglioso tra la storia della Casa e quella degli Stati Uniti. Ci sono le pubblicità locali — le prime tabellari (quasi) comparative, dalla creatività straordinaria — e ci sono i modelli adattati alle esigenze della circolazione USA, con fari e altri elementi estetici (come ad esempio le gomme a fascia bianca ancora negli anni ’80) specifici per quel mercato. La parte iconografica è supportata da ampi testi (ovviamente, in inglese) utili a ricostruire lo sviluppo della Volvo oltreoceano e a capire le ragioni per cui, anche in un Paese così diverso dal nostro, la marca abbia avuto (e abbia tuttora) tanto seguito e popolarità.

Alla vigilia della transizione elettrica, che comporta un nuovo modo di utilizzare l’automobile e anche di “leggerne” le caratteristiche tecniche, può essere particolarmente interessante approfondire lo studio dei motori termici delle Volvo nei primi ottant’anni di vita dell’azienda. In “Volvo Cars Engines A History of Volvo Car Corporation 1927-2007” ci sono tutti i “cuori” delle nostre beniamine. Dai primissimi sei cilindri a valvole laterali degli anni ’20 e ’30 all’arrivo, con la PV444, delle valvole in testa; dai motori il cui sviluppo è stato interrotto per le ragioni più diverse alle connessioni tra propulsori marini e automobilistici; dalla serie B16/B18/B20 al PRV degli anni ’70, sino ad arrivare ai Diesel e all’indimenticato V8 di 4,4 litri del nuovo millennio. Un vero prontuario di quel che c’è stato sotto i cofani delle Volvo con un corollario di disegni e immagini che varrebbe da solo il possesso di questo volumetto di 112 pagine in formato 17x 21 cm, con testo in inglese.



Inglese, svedese e olandese, infine, per il più originale (quantomeno, come tema) tra i libri che vi proponiamo in questa rassegna. “De Geschiedenis van Volvo in Born” (146 pagine, formato 29 x 21 cm) racconta l’attività della Volvo nello stabilimento olandese di Born, acquisito dalla Daf nel 1975 e diventato per molti anni uno dei poli produttivi di rilievo della marca. Qui sono nate la 66, le Serie 300 e 400 e la S40/V40 originarie. Ci sono testimonianze dei protagonisti che hanno vissuto dall’interno la fabbrica e anche immagini dallo straordinario valore documentale di alcuni prototipi: una monovolume su base 343, la 480 Cabriolet, la 440 Station Wagon, le S40 R e V40 R. Una serie di “chicche” che solleciteranno la voglia di conoscenza dei Volvisti più curiosi.