Volvografia

Leggere è bello: rilassa, informa, fa pensare. Nell’imminenza delle vacanze abbiamo selezionato dalla nostra biblioteca alcuni saggi a tema Volvo particolarmente interessanti per approfondire la conoscenza del marchio. “Volvo - Le automobili dagli anni Venti agli anni Ottanta” di Björn-Eric Lindh (Förlagshuset Nordern AB, 1985, 232 pagine) è probabilmente il compendio più completo tra i molti dedicati alla storia del marchio. Ha il solo limite che la trattazione si ferma alla metà degli anni ’80, quando venne pubblicato, ma è rigoroso e ben documentato, ricco sia dal punto di vista della storia industriale che dello sviluppo dei prodotti. Ci trovate gli inediti come i grandi classici, con tutte le differenze modello per modello e anno per anno: una vera bibbia, per il Volvista.

Veloce Publishing è un editore inglese dalla reputazione di grande serietà. Il suo “The Volvo Estate car - Design icon & faithful companion” è un’opera collettiva pubblicata nel 2017 e ristampata nel 2019 che in 160 pagine riccamente illustrate e con un singolare formato quadrato (20,5 x 20,5 cm) ripercorre origini, evoluzione e contenuti delle station wagon Volvo, dalla primissima Duett del 1953 sino alla V90 dei giorni nostri: gli amanti delle oldtimer e quelli delle youngtimer sono ugualmente accontentati. Della stragrande maggioranza dei modelli ci sono anche le quote interne di abitabilità; di tutti, la riproduzione di affiches e altri materiali promozionali. Il testo è in inglese.

Come venivano raccontate le Volvo PV dalla stampa? Che giudizi ne davano, quali erano i pregi nella percezione dei tester specializzati? A queste domande fornisce un’efficace e articolata risposta “Volvo PV444 & PV5444 Performance Portfolio 1945-1965” edito dalla Brooklands Books. Un agile volume brossurato di 136 pagine che riporta le riproduzioni in anastatica delle prove su strada dedicate alla più classica tra le Volvo del dopoguerra da riviste inglesi e americane tra il 1945 e il 1965, con una piccola appendice in chiave collezionistica che arriva al nuovo millennio. Il fatto che le pagine (tolte queste ultime) siano tutte in bianco e nero non fa che accrescere il fascino “fané” dell’opera. Che riporta anche i rilevamenti strumentali dei magazine: velocità, accelerazione, ripresa, consumi, e ovviamente dati tecnici dettagliatissimi.

Una delle icone del design degli anni Sessanta, la Volvo 1800, è la protagonista di “Volvo 1800 - The Complete Story” di David G. Styles (Crowood Auto Classic, 192 pagine, prima edizione 2001, ristampa nel 2011). Impossibile trovare una monografia più completa sul modello: ci sono le fasi dello sviluppo, l’evoluzione produttiva, un portfolio centrale a colori, il confronto con le concorrenti dell’epoca e — soprattutto — una ricca appendice finale dedicata alla 1800 come auto da collezione: i punti di forza, le cose da verificare con maggiore attenzione quando se ne acquista una, le indicazioni su dove trovare le parti di ricambio. Non solo storia, quindi, ma un vero e proprio assistente globale per il collezionista attento e scrupoloso. Anche in questo caso il testo è in inglese.

La collana “De mon père” dell’editore francese E.T.A.I. conta oltre 100 titoli dedicati, perlopiù, a grandi classici popolari dell’industria transalpina. Tra i non numerosi soggetti non nazionali cui è stata consacrata un’uscita c’è la Volvo 240 station wagon. “Le break Volvo 240 de mon père”, di Thomas Morales (120 pagine, formato rettangolare 24,3 x 22 cm, 2009) è una bella trattazione — in francese, ovviamente — della più classica tra le familiari Volvo. Versatilità, sicurezza, tecnica, consigli d’acquisto sono i temi trattati, cui si aggiungono alcuni elementi insoliti e interessanti come la 240 al cinema o le 240 “beccate” nelle strade di Parigi. Qui il bianco e nero è pochissimo e l’abbondanza delle immagini rende la lettura particolarmente agevole.

“Volvo - The Passion. A history of Volvo Car Corporation 1927 - 2013” è un libro rilegato di 96 pagine edito dalla Volvo e acquistabile on-line su volvodrivecollection.com. È una originale narrazione della marca dal punto di vista della passione: fatti, persone, esperienze che hanno segnato la Volvo sul piano emozionale, prima ancora che su quello razionale. Prova ne sia che in copertina compaiono due cabriolet rosse: una è una derivata dalla PV444, l’altra la seconda generazione della C70. In inglese, questo volumetto confezionato con enorme cura grafica e tipografica non rinuncia in ogni caso a un “Bignami” sulle tappe fondamentali dello sviluppo dell’azienda; in coda c’è un apparato di dati straordinariamente completo con la produzione modello per modello, anno per anno, di tutte le Volvo.